WOO: dalle cerate per la pesca al “Made in Puglia” sostenibile e di tendenza. La storia di Giulia Petronella

MESAGNE – Sapete quanto io ami raccontarvi “storie di Puglia”. Storie che raccontano di caparbietà, intraprendenza, valorizzazione del territorio e della tradizione ma con un occhio sul mondo. Quella che vi racconto oggi è la storia di una bambina che giocava con le stoffe nell’azienda di famiglia e continua farlo ancora oggi. È la storia di Giulia Petronella, fondatrice del marchio WOO, che ha rivoluzionato la storica impresa di famiglia produttrice da oltre 30 anni di giacche e cerate per pescatori e agricoltori, nella zona industriale di Mesagne, accostando la realizzazione di capi di abbigliamento outwear pratici, dal design alla moda e innovativo.

Durante un viaggio in Nord Europa, l’intuizione di Giulia: “Ero in Danimarca, sotto la pioggia battente, correvo e cercavo di ripararmi a tutti i costi, invece intorno a me tutti passeggiavano tranquilli. Avevo la soluzione sotto agli occhi”.

Così, una volta tornata nella sua Mesagne, chiese alle sarte del laboratorio di realizzare alcuni modelli sugli schizzi che lei disegnava. Ed ecco che nasce il brand WOO: raincoat, borse, accessori, dai colori sgargianti che diventano sinonimo di stile e lusso.

Punti di forza: originalità, qualità dei materiali e approccio green nella produzione.

Assieme ai bambini, ho fatto una visita nei laboratori di WOO, facendole una breve intervista.

Innanzitutto come nasce l’idea di WOO?

È nata qualche anno fa quando decisi di partire per un viaggio in Nord Europa. L’azienda di famiglia da 35 anni produce cerate per la pesca e io durante questo viaggio ho avuto un’illuminazione: un capo che fino a quel momento associavo al mondo ittico e nautico l’ho visto nel mondo della moda. Quindi ho iniziato a viaggiare con la mente e a lanciare poi concretamente questo progetto.

Un progetto dal nome particolare, che dice molto.

Sì, sono partita dalla parola inglese waterproof, che vuol dire impermeabile, e ho scelto le tre che lettere che creassero una sorta di onomatopea. Invece di dire wow, WOO: una sorta di stupore che si prova quando si indossa un capo che solitamente si associa ad un momento brutto, come la pioggia, e che invece si trasforma in un momento di gioia.

Possiamo dire che, a dispetto del materiale con cui sono fatti i tuoi prodotti (pvc), la tua azienda è assolutamente sostenibile.

Certo! Innanzitutto quando si pensa già alla parola PVC, si pensa subito ad un materiale inquinabile e non sostenibile. In realtà, rispetto ad altri, è un materiale che dura nel tempo. Quindi è un capo che si può custodire nell’armadio e magari tramandare alle generazioni successive.  Ad esempio quando si pensa alla cerata, la associamo a quella tipica indossata dai nonni: è bello che questo capo venga accostato a quel momento. Un altro aspetto importante è che tutti gli accessori sono fatti con la tecnica dell’upcycling, cioè riutilizzare il materiale di scarto cercando di avere così zero rifiuto. In più il nostro è un PVC certificato che rispetta tutti gli standard della legislatura Europea, quindi poco inquinante e completamente conforme alla sostenibilità.

WOO è quindi il punto di incontro tra il passato e futuro.

Esattamente. È un capo senza tempo. Infatti sarà il nome della prossima campagna. Il fulcro sarà proprio questo: unire due generazioni, quella passata e futura.

Ma cos’è WOO per Giulia Petronella?

Rappresenta tutta la mia vita, è come un bambino. È nato partendo dalle radici, da quando ero io stessa una bambina e giocavo con le stoffe nell’azienda di famiglia. L’ho visto nascere e ora lo sto vedendo crescere.

Woo veste tutta la famiglia. Ecco il link al sito https://woo-official.com/

“Noi crediamo nella scoperta dei valori,

nell’amore nascosto dentro la cura dei dettagli

nella famiglia, di ogni tipo e genere

nella libertà di pensiero

nell’artigianalità e nello slow fashion

nell’essere unici ed essere felici di esserlo

nel rispetto della Natura, degli esseri umani e di tutte le specie viventi”

(Giulia Petronella – WOO)