cisternino: gioiello della valle d’itria tra genuinita’, tradizione e gusto.

Immaginate di essere in Puglia. Immaginate di vagare tra i vicoli bianchissimi nella calura di un silenzioso pomeriggio di giugno. Immaginate una vecchietta col tipico grembiulino blu a fiorellini che vi viene incontro con una cesta stracolma di ciliegie appena raccolte. Non l’avete mai vista prima, è chiaro. Ma lei vi sorride, saluta i bambini e vi offre una generosa manciata di quelle succulente ciliegie. “Mamma, possiamo mangiarle?”, “No, amore. Dobbiamo prima lavarle”. Sì, la conclusione di questa storia è proprio quella che immaginate: la vecchietta vi invita ad entrare in casa sua, lava le ciliegie nel lavello della cucina, vi chiede se volete accomodarvi per un caffè. Il cuore ti esplode di stupore e gioia: pensi alla bellezza delle anime buone, alla meraviglia di questo mondo che spesso ti sorprende all’improvviso.

Tutto questo ci è successo qualche giorno fa a Cisternino, durante il nostro road trip pugliese. Tra le tappe della nostra gita c’era proprio questo piccolo comune di altri tempi, bellissimo esteticamente, ma anche nella sostanza: la sua gente. Appena arrivati troverete ad accogliervi un bel cartello: “BENVENUTI A CISTERNINO: comune gioiello di Italia, Borgo più bello d’Italia, Città slow, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, Bandiera Verde, Città per la pace”.

Vi basta per convincervi di essere arrivati in uno dei luoghi più belli della nostra penisola? Non fatelo, perché, anche se vi trovate in un comune di poco più di 10mila anime, c’è davvero tanto da scoprire.

Domina tutta la Valle D’Itria, da un gradone calcareo della Murgia. Appena si entra nei vicoli e nelle piazzette si è avvolti dal profumo della carne cotta ai fornelli fuori dalle macellerie: non perdetevela assolutamente, insieme a un buon bicchiere di vino e alle chiacchiere con gli abitanti del posto. Sarà un trionfo di genuinità, tradizione e gusto. Noi abbiamo pranzato a “bare vecchie”: i bambini sono letteralmente impazziti per le bombette e le patate cotte sulla cenere della brace.

Poi fate come noi: non seguite un itinerario prestabilito. La vera bellezza di questo borgo sta nel perdersi per poi ritrovarsi tra muretti a secco e i tipici vicoli bianchissimi, in primavera ed estate arricchiti da tantissimi fiori colorati. Tutto intorno masserie e campi sconfinati.

Per gli amanti dell’arte vi consiglio di entrare nella Chiesa Madre, intitolata a San Nicola. Scoprirete i resti dell’antica chiesa, un fonte battesimale cinquecentesco e soprattutto per un capolavoro rinascimentale: la bellissima Madonna con bambino scolpita in pietra nel 1517 da Stefano di Putignano per Paolo Longo e suo fratello.

Come vi dicevo l’atmosfera e il fascino di Cisternino risiedono tutti nel girovagare tra le case dei vari antichi quartieri (Bère Vècchie, Scheledd, u Pantène) che si estendono al di là della Chiesa Madre e della Torre Grande.

In questo modo scoprirete dove risiede la vera bellezza di questo borgo: l’architettura popolare dettata dalla sapienza di muratori e scalpellini rimasti senza nome.